Paulo Coelho è uno degli scrittori più noti e influenti nella scena letteraria mondiale. Nato a Rio de Janeiro il 24 Agosto del 1947 da una famiglia borghese di origine portoghese, ha vissuto il periodo della giovinezza in continuo contrasto con il padre ingegnere, che sognava per lui la carriera forense; la continua ribellione di Paulo alle imposizioni paterne porta la famiglia a ricoverarlo forzatamente in manicomio, dove viene sottoposto a trattamenti disumani come l’elettroshock. Una volta reintegrato in società, Coelho si iscrive alla facoltà di Legge, ma abbandona presto gli studi per viaggiare per il mondo. È in questo periodo che, tra droghe e allucinogeni, parte alla scoperta del resto del Sud America e si avvicina all’arte, alla musica, alla politica di stampo marxista e al teatro. Nel 1986 decide di prendere parte al pellegrinaggio a Santiago de Compostela e durante il cammino ritrova la fede cristiana da tempo sopita e ha un’epifania: il suo destino è diventare scrittore. Questo episodio viene raccontato in “Il Cammino di Santiago”, la sua prima opera letteraria.

Autore estremamente prolifico e vincitore di innumerevoli riconoscimenti, Coelho ha pubblicato più di trenta romanzi tradotti in tutto il mondo e largamente apprezzati. Ciò che rende speciale la narrativa di Coelho è l’uso di un linguaggio simbolico estremamente accessibile, ma in grado di raggiungere il lettore al cuore prima che alla testa.

I MIGLIORI LIBRI DI PAULO COELHO

Come già detto, Paulo Coelho è uno degli autori più prolifici della letteratura contemporanea e sarebbe davvero difficile operare una scrematura di poche opere definendole “le migliori”, per questo motivo, di seguito si trova una selezione delle opere più rappresentative di questo incredibile autore, che possono orientare chi vi si approccia per la prima volta e fornire una panoramica dello stile di Coelho.

Il Cammino di Santiago (1987)

“Il Cammino di Santiago” è il primo romanzo dell’autore brasiliano: ispirato dal pellegrinaggio a Santiago di Compostela, Coelho racconta il suo viaggio rivisitandolo in una prospettiva esoterica e spiritistica più in linea con la spiritualità New Age in voga in quegli anni che con la ritrovata fede cristiana. L’opera, al limite del fantasy storico, ripropone perfettamente lo schema semiotico della narrazione teorizzato da Propp, Greimas e Lévi-Strauss senza tuttavia cadere nel tranello dell’ovvietà. Il lettore si ritrova catapultato in un universo narrativo vicino, ma al contempo lontano e fantastico.
Un classico intramontabile della letteratura contemporanea che ha suscitato, al tempo della pubblicazione, una riscoperta del pellegrinaggio a Santiago de Compostela e un successivo incremento dei pellegrini.

L’Alchimista (1988)

Il secondo romanzo di Paulo Coelho viene pubblicato dopo appena un anno dall’esordio letterario e diventa nel giro di pochissimo tempo un best-seller mondiale con oltre cento milioni di copie vendute e traduzioni in cinquantasei lingue. “L’Alchimista” racconta l’avventura di Santiago, un giovane pastore, verso il compimento della sua Leggenda Personale; in quest’opera, più che ne’ Il Cammino di Santiago, Coelho racconta una fiaba da manuale: equilibrio iniziale, rottura di quell’equilibrio, peripezie e ristabilimento dell’equilibrio grazie all’interazione tra protagonista, aiutanti e antagonista al fine di raggiungere il premio. Lo schema narrativo classico e quasi rigido non deve, però, trarre in inganno il lettore: la semplicità della trama e del linguaggio di quest’opera senza tempo sono solo gli strumenti di cui Coelho si avvale per tessere un mosaico che intreccia alla perfezione i temi, tanto simili quanto opposti, del viaggio e del sogno.
Viaggio e sogno sembrano componenti quasi antitetiche – il primo implica il movimento, il secondo la stasi del sonno –, ma l’autore riesce a combinarli in modo che da uno dipenda la buona riuscita dell’altro: il protagonista sogna il suo oggetto del desiderio e decide di mettersi in viaggio, affrontando pericoli e insidie. La capacità di Coelho di permettere a due elementi tanto distanti di coesistere senza sopraffarsi vicendevolmente regala al lettore una lettura profonda, ma leggera, perfetta per evadere, ma anche per riflettere.

La trilogia “E nel settimo giorno…”

In ultimo, è doveroso menzionare la trilogia “E nel settimo giorno…”, in cui Paulo Coelho riversa tutta la sua poesia e regala ai suoi lettori il suo manifesto letterario. “Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto” (1994), “Veronika decide di morire” (1998) e “Il diavolo e la signorina Prym” (2000) non vengono pubblicati di seguito e sono – apparentemente – tre opere diverse e in nessun modo collegate: in realtà, il filo conduttore tra i romanzi si ritrova nel racconto semplice, a tratti crudo ma mai crudele, di una settimana di vita di persone/personaggi assolutamente comuni che, messi davanti a un evento che potrebbe cambiare radicalmente la loro vita, in sette giorni dovranno prendere una decisione estremamente coraggiosa che cambierà irreparabilmente il resto della loro esistenza.